Spettacolo: Quel gran genio del mio amico - Tributo a Lucio Battisti
Data Concerto: 10-09-2006
Manifestazione: Un’avventura, le emozioni
Cortile di Villa Rosa
Città: Molteno (Lecco)
Ritornano gli Avanzi di Balera a Molteno !! Nella giornata conclusiva della due giorni di manifestazioni in commemorazione di Lucio Battisti ritorniamo dopo alcuni anni sul grande palco di Molteno. Gli Avanzi saliranno alle 15,30 sul palco per il lungo pomeriggio prima del concerto serale dei Dik Dik.
E qui di seguito trovate il dettagliato resoconto della due giorni ad opera di Raffaella Valmassoni, battistiana doc che gestisce un NG su Lucio Battisti.
Raffaella
Molteno day: ormai vista la pubblicità (negativa o positiva lo deciderà chi la pensa in maniera diversa) che ne è scaturita dopo la faccenda della richiesta di sospensione della manifestazione da parte della Sig.ra Veronese e passata anche sui tg regionali è diventato l’ombelico del mondo, oddio almeno di gran parte d’Italia un po’ per i fans consueti che arrivano da lontano e gli altri dalla Brianza e l’interland milanese curiosi di vedere con i loro occhi se c’è del dissacrante o semplicemente per esserci e godersi gli ospiti e la mostra (tutto come sempre gratuito).
Gnocchi quest’anno ha ancora una volta cambiato genere, meno foto sicuramente ma rarità a grandezza elevata con cornici e passepartout originali, un modo per vedere meno materiale ma ben esposto e che dà la possibilità di indugiare su particolari più grandi.
Come sempre la discografia essenziale di Battisti. Un lato della mostra era dedicata ai Dik Dik ospiti di domenica sera, quindi loro foto e dischi e compilation del gruppo.
Come sempre disponibile a rispondere a domande battistiane e non, la sua mostra è sempre molto affollata, taluni in rispettoso comportamento, altri allungherebbero le mani sui dischi, non per prenderli ma per il solo gusto di palpeggiarli.
Il tempo (che spesso a Molteno è inaffidabile) è stato dalla nostra parte, nel pomeriggio la gente incominciava ad affluire e prendere posto per il concerto di Morgan che sinceramente non abbiamo seguito completamente, il problema è che non conoscendo l’artista ci riusciva faticoso immergersi nei brani ed eravamo presi dallo stare insieme visto che molti del gruppo sono arrivati verso sera.
Paracchini che è uno degli organizzatori tenta di coinvolgere anche il target che non sia solo nostalgico battistiano, per questo ogni anno per una serata porta un artista nuovo, il pubblico era sicuramente numeroso, certo non cantava a squarciagola i suoi pezzi ma Morgan ha avuto i suoi ammiratori a seguirlo per intero.
Domenica c’è stato l’aperitivo al parco con gli interventi degli ospiti che erano il Maestro Vince Tempera e Renato ex Profeti.
Il dibattito, purtroppo sempre un po’ corto, ha fatto raccontare prima a Renato il suo incontro con Lucio: l’aneddoto della macchina in panne e il caricamento sulla sua, e i brani Le ombre della sera e Asciuga le tue lacrime che giura di non aver mai saputo fossero di Battisti, o meglio non lo ricordava più.
Ha visto Lucio in una di quelle famose tourneè con La Formula 3 ma in tutta sincerità non ci ha detto che lo avesse colpito particolarmente, in poche parole, anche perché i mezzi erano quelli che erano, emozionava molto di più nei dischi.
Vince Tempera conferma anche lui in un certo senso, affermando che Lucio non era animale da palcoscenico, che nonostante Mina fosse anche lei terrorizzata dall’esibirsi, durante il duetto sembrava quasi "mangiarsi" Lucio.
Tempera ha poi raccontato come Lucio fosse pignolo e preciso e di quante volte faceva ripetere le registrazioni, era un periodo particolare quello degli anni settanta con turnisti di vario calibro che orbitavano intorno ai cantanti già affermati.
Ha ricordato Massimo Luca, Ellade Bandini, Radius, Dall’Aglio, Di Cioccio, Bob Callero, e anche i tecnici Gatano Ria, Bruno Malasoma.
Ha ricordato che per quei tempi uno capace di eguagliare Lucio con il timbro vocale era Tony Cicco, e che comunque le sue canzoni per via della tonalità non erano adatte alle donne, eccezion fatta per Mina ma anche per i brani dati a lei Lucio creò "casini".
Ha poi detto la sua in merito al Battisti post Mogol, argomentando come i testi di Mogol siano scritti in modo tale che ognuno di noi li fa suoi e rimangono indelebili dentro, tanto da non poterli dimenticare.
L’ermeticità di Panella invece ha fatto di tutto per non creare il di cui sopra, perciò la difficoltà di raggiungere lo stesso successo.
Qui Paracchini avrebbe voluto iniziare una bella discussione visto che non era per nulla d’accordo sul fatto che il Battisti Panella sia meno "bello" ma visto il poco tempo si è trattenuto (e anche noi) ma a stento.
Io ho rammentato le novità annuali dell’anno, in pieno impasse, bastava che quel simpaticone e generoso Paracchini mi avvertisse prima, così per le cose che so a menadito non mi sarei impappinata, come tutti coloro che parlano per la prima volta al pubblico, ma era tutto molto informale e agli astanti è andata bene così: oltre ai cofanetti triti e ritriti e ai Ti amo si è parlato del libro del Marchetti e del nuovo cofanetto curato da Pasquale Panella dove Gnocchi ha precisato che dovrebbe essere accompagnato da più di una sua frase...(lo scopriremo solo aspettando:-))).
Nel pomeriggio ci siamo piazzati praticamente seduti in prima fila, visto che la giornata si sarebbe profilata pesantuccia così abbiamo potuto godere appieno del concerto de Gli avanzi di balera che già avevo ascoltato.
Io non sono prodiga di complimenti se non sono meritatissimi, ma sarà la simpatia di Dolce e Carossino, sarà l’entusiasmo di sentire finalmente Lucio che il giudizio non può che essere positivo: la reinterpretazione, già lo sapete, è per certi versi aggressiva all’eccesso, ma ne escono brani così ben elaborati che ci si trova tutti a cantarli e battere il tempo come vogliono loro.
Non un errore testuale, persino la ragazza, nuova vocalist, non ha fatto una sbavatura. Molto disinvolti sul palco, al limite dell’umoristico, hanno trascinato il pubblico, tutto decentrato all’ombra per via del sole cocente.
Stupende la nuova versione di Vendo casa e di Prigioniero del mondo, partono quasi tutte soft per poi esplodere nell’hard, ma vi ripeto, nessun dissacramento, solo un modo personale ma molto professionale di interpretare Battisti.
In poche parole Lucio la gente lo vuol cantare in coro, o de rif o de raf.
I Dik Dik puntualmente dopo l’esecuzione raffinata di una giovane Veronica Marchi hanno dato inizio al loro spettacolo, molto bella la loro coreografia, con musiche iniziali e finali di gruppi pop rock (Pink Floyd, Deep Purple, Beatles) e multischermo con immagini psichedeliche, non ben visibili alcune fotografie opera di Cesare Monti.
Al pubblico erano stati distribuiti gli steli da accendere e nei momenti lenti tutti a dondolare in aria gli scintillanti bastoncini.
Il repertorio copriva i loro cavalli di battaglia e i successi di Battisti e anche altre canzoni famose nel mondo.
Finale col botto: a sorpresa fuochi d’artificio, una cosa breve, anzi brevissima, che sia ben chiaro.
Poi baci ed abbracci e tutti a nanna su al confine nord del lago di Como, dolcemente stanchi come medici che hanno operato fino al mattino...
Raffaella