Brutti, sporchi e cattivi. Non è il titolo di uno spaghetti western di Sergio Leone, ma l’immagine che attribuisco agli Avanzi di Balera dopo aver ascoltato il loro primo CD "Birre, gazzose e gin fizz" realizzato quasi in presa diretta nell’Aprile del 1998. Senza offesa per gli Avanzi di Balera naturalmente che sono personaggi amabilissimi. Come Dr. Jeckyll & Mr. Hyde quando imbracciano gli strumenti si trasformano e aggrediscono le note senza soluzione di continuità. Mescolando sapientemente covers a brani di propria composizione gli Avanzi di Balera non passano sicuramente inosservati. Mostrano di aver ben appreso la lezione dei grandi della musica rock italiana e nel corso degli anni (non sono più giovanissimi ...) hanno passato e ripassato anche i classici del rock internazionale. Notevoli la covers, la cui scelta denota un lavoro di ricerca paziente, teso ad evitare i soliti pezzi.
Ascoltiamo quindi "La pelle" di Celentano, "Il vento" di Lucio Battisti (registrato qualche mese prima della sua morte), la mitica "Ghiaccio bollente" di Tony Dallara, la bella "Aguaplano" di Paolo Conte resa in funky version che affiancano le più note "Jesahel" dei Delirium e la bellissima e grintosa "Musica ribelle" del Finardi dei tempi d’oro. Accanto a queste covers gli Avanzi di Balera propongono brani da loro composti, che da un punto di vista musicale non si allontanano dagli stilemi rock classici (anche se rappano l’inizio di "Gioia e rivoluzione") mentre i testi appaiono un po’ di maniera.
Brillano "Vacci piano" e "Cambale twist", cantata in sardo dal special guest Benito Urgu.
It’s only rock ’n’ roll, ma cantato e suonato in modo eccellente dagli Avanzi di Balera, che emergono per potenza espressiva e per gli arrangiamenti personali che caratterizzano le covers (su tutte "La pelle", esplosiva !). Buon lavoro per gli Avanzi di Balera con questo "Birre gazzose e gin fizz", che li conferma tra i gruppi bresciani più dotati della scena attuale, carichi di passione, divertimento ed entusiasmo invidiabili, ed un incoraggiamento a continuare la difficile attività discografica. Disco consigliato a chi ama il rock nelle sue forme più pure e a chi invece desidera conoscere o riascoltare alcuni pezzi storici della musica italiana ai cui autori e interpreti originali gli Avanzi di Balera con molta modestia porgono le loro scuse, essendo state "scelte d’amore e di stima nei loro confronti".
(Richi Barone)