Il gruppo rende omaggio a Lucio Battisti recuperando grandi successi come "Amore caro amore bello" e "Sì viaggiare"
E’ nato in Sardegna Gian Marco Carossino, bresciano d’adozione, solista di chitarra e voce, fondatore di numerosi gruppi musicali dagli Anni 80 in poi, e coordinatore, press-agent della band "Avanzi di Balera". Il nome è già una garanzia per l’ottima, spiritosa scelta. Saranno in concerto a Manerbio, in Piazza Italia, il 16 giugno alle ore 21,00 per l’iniziativa "E...state in strada". Il loro repertorio prevede attualmente una serie di pezzi riuniti sotto il titolo "Quel Gran Genio del Mio Amico (tributo a Lucio Battisti)".
I quattro "Avanzi"
Sono quattro i componenti del complesso, e ciascuno possiede precedenti di "boheme" artistica in Francia e Inghilterra. Carlo Dolce, voce solista e flauto, ha sperimentato alcuni raid nel rock demenziale e ha sempre creduto nelle potenzialità della canzone italiana. Fabio Del Rio, batterista, ha vissuto ben 15 anni in Inghilterra, ha cantato con gli Iron Maiden ed è con gli "Avanzi" dall’inizio del 2000. Infine Jamel Bougherarà, di nascita algerina, si è trasferito in Francia e ha percorso in tour l’Unione Sovietica e alcuni Paesi Arabi. E’ approdato da quattro anni nel complesso.
Il progetto sulle canzoni di Lucio Battisti nasce dalla partecipazione a uno spettacolo di tributo a vari artisti.
Le canzoni
Decidono di recuperare "Amore caro amore bello", già portata al successo da Bruno Lauzi, e passare all’arrangiamento di altre canzoni dell’indimenticabile artista scomparso. Mettono a punto "Sì viaggiare", "Fiori rosa fiori di pesco", "Il tempo di morire" e "Dio mio no".
Dal 2001 decidono di scegliere nella vasta produzione Mogol-Battisti secondo i ricordi personali e puntando anche sulle canzoni meno conosciute. Si aggiungono "Insieme a te sto bene", "Il vento", "Io ritorno solo". In concerto, come in registrazione, non mancano di esibirsi in pezzi classici come "Dieci ragazze", "Anna", "Non è Francesca" e il "Paradiso", che molti ricordano cantata da Patti Pravo. Invece è di Battisti, che però non l’ha mai incisa.
(Roberto Ghisi)