Domani alla Nave di Harlock in città, musica e parole per ricordare Lucio
Omaggio alle due anime di Battisti
Un aperitivo tra musica e letteratura dedicato a Lucio Battisti, che con la sua straordinaria capacità di interpretare e comunicare i sentimenti umani si è fatto e si fa amare da giovani e meno giovani. L’appuntamento è per domani, domenica, alle 19.30, alla Nave di Harlock, in via Ducos (Parco Ducos 2, San Polo). La serata, organizzata in collaborazione con l’Assessorato alla cultura del Comune, la biblioteca di San Polo e VII Circoscrizione, si aprirà con la presentazione da parte di Massimo Cotto, direttore della collana Songbook di Arcana, e Franco Zanetti, direttore dl www.rockol.it, di due «songbook» che ripercorrono la straordinaria carriera dall’artista italiano tra i più amati e rimpianti: «Ma c’è qualcosa che non scordo. Lucio Battisti. Gli anni con Mogol» di Renzo Stefanel e «Specchi opposti. Lucio Battisti. Gli anni con Panella» del giornalista bresciano Ivano Rebustini. Due epoche, due stili espressivi, spesso due «fazioni» di fans, che Arcana analizza alla vigilia del decennale della scomparsa del cantante.
«Arcana aveva chiesto a Zanetti di scrivere entrambi i volumi ma lui ha passato a me e a Renzo il testimone, riservandosi di scrivere di proprio pugno entrambe le prefazioni» racconta Ivano Rebustini. «Ma c’è qualcosa che non scordo» ripercorre dodici dischi e «le intermittenze del cuore, i canti liberi che ognuno di noi ha intonato almeno una volta, in solitudine o accompagnato da una chitarra, davanti a un falò sotto la luna», mentre «Specchi opposti», con i cinque dischi degli anni della collaborazione con Pasquale Panella, parla «dell’arte prima tradita e poi recuperata, delle canzoni difficili da cantare, memorizzare e capire, con la storia e i retroscena di opere prima odiate e poi riabilitate e amate dai fans».
La musica di Battisti sarà poi protagonista con la band Avanzi di Balera (Gian Marco Carossino alla chitarra e voce, Carlo Dolce voce solista e flauto, il bassista Djamel Bougherarà, il batterista Bernardo Sancho Sangiuliano e la cantante Stefania Martin), seguita sul palco dai milanesi EquiVoci, dal diciannovenne Giovanni Sechi e infine da Gae Manfredini, fino alla corale conclusione sulle note di «Il tempo di morire».
«Battisti appartiene alla vita di ciascuno di noi, tutti abbiamo ricordi legati alle sue canzoni» afferma il presidente della Settima circoscrizione, Pierluigi Pattini. Gli fa eco il sindaco Paolo Corsini: «La sua musica è colonna sonora non solo per la mia generazione: ricordo che nelle serate in piazza Loggia dedicate a Battisti anche molti giovani partecipavano con entusiasmo. È un artista che ha saputo dare voce a situazioni perenni dello spirito». (ch. c.)